Condominio, come tagliare le spese

Vivi in condominio e vuoi risparmiare su alcune spese che impattano in maniera particolarmente rilevante e significativa sulle tue tasche? Con un pò di buona volontà e l’accordo di tutti i condomini si può tagliare la maggior parte dei costi. Meglio un portiere, che si occupa di tutte le incombenze oppure basta una ditta esterna per la pulizia delle scale? Conti alla mano, un custode part time costa 20-25.000 euro annui (so si comprende lo stipendio, i contributi e il Tfr), mentre una ditta di pulizia che si sobbarchi anche la rotazione dei sacchi dell’immondizia, costa sui 7.000-8.000 euro annui a scala. I conti sono presto fatti, soprattutto in un condominio di piccole dimensioni. Molto meglio appaltare il servizio.

1. Rinunciare alla portinerla

Come fare allora con lo smistamento della posta, i piccoli lavoretti di manuntenzione, la sorveglianza puntuale di una persona di fiducia specie durante il giorno, quando la maggior parte degli appartamenti e vuota?

Senza il portiere crescono infatti a dismisura i piccoli problemi di gestione del palazzo. Una soluzione ci sarebbe: un abitante dello stabile, magari un pensionato, potrebbe prestarsi a piccoli lavori a favore del condominio. Ma può essere retribuito, pur non essendo un lavoratore autonomo o un dipendente?

La risposta va data caso per caso, rna in generale si può dire che per gli interventi discontinui e a carattere eccezionale, la prestazione può essere gratuita, mentre lavori come, ad esempio la pulizia quotidiana delle scale va inquadrato in un contratto, con il pagamento dei relativi contributi. In altre parole il condomino o l’inquilino che si prenda l’impegno di curare sempre il giardino, potando anche le piante, oppure di occuparsi del trasporto dell’immondizia, potrà un giorno far causa agli altri condomini chiedendo una regolare busta paga.

Tutio ciò vale anche se l’inquilino o il condomino hanna ricevuto in cambio delle loro prestazioni l’uso gratuito di un locale comune, come per esempio, l’ex portineria.

2. L’amministratore? Con onorario basso

Di per se, e una scelta fattibilissima: non è difficile trovare persone che si offrono con onorari più bassi della media. L’unica raccomandazione, in questi casi, è tenere sotto controllo i preventivi delle spese affinchè non vengano gonfiati apposta per aumentare sottobanco l’onorario risicato.

In ogni caso comunque e sempre bene controllare i contratti di servizio (ge-stione della caldaia e dell’ascensore, soprattutto) e i preventivi per le opere edili e impiantistiche perche i margini al ribasso sono in qualche caso davvero notevoli.

Senza eccedere all’inverso, cioe cercando di spendere meno del dovuto. Tanto più le opere sono eseguite superficialmente e raramente, tanto piu prima o poi i nodi verranno al pettine e si dovrà sborsare cifre ingenti per ricostruire qucllo che poteva essere fatto meglio in partenza.

3. Ridurre gli sprechi

II risparmio deriva non solo dalla manutenzione dell’esistente, ma anche dal suo miglioramento in termini di consumi energetici. Si può arrivare a risparmiare, nei vecchi edifici, fino al 50% e anche più dei consumi di carburante. Qualche esempio: un adeguato isolamento termico delle pareti esterne dell’edificio e la sostituzione di vecchie porte e finestre con nuovi serramenti ad alto isolamento permette un risparmio del 20/30%.

Non solo: con i pannelli solari termici è possibile coprire il 30-40% del fabbisogno di acqua calda sanitaria del condominio, mentre con i pannelli solari fotovoltaici si possono soddisfare, in tutto o in parte, i consumi di energia elettrica.

L’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione individuate del calore, consentr di gestire in modo autonomo il riscaldamento all’interno di ciascuna abitazione e di scegliere le temperature e gli orari di funzionamento desiderati. Cosi, ciascuno paga per quello che realmente consuma e si supera l’irresponsabile ripartizione a millesimi del riscaldamento, che elimina ogni stimolo reale al risparmio energetico.

4. L’ascensore a zero consumi

Sostituire il vecchio ascensore o pianificarne l’inserimento laddove non c’e mai stato e una spesa considerevole. La soluzione? Un modello di nuova generazione, alimentato ad energia solare e quindi quasi a costo zero oppure dotato di tecnologia Ers, in grado cioè di immagazzinare l’energia provocata dal movimento di salita e di discesa dell’elevatore e di utilizzarla per alimentare le luci che illuminano le scale, il cancello d’apertura del palazzo o del garage etc.

5. II circolo virtuoso

Più risparmi, piu guadagni. E la leva su cui i regge il contratto di servizio energia si crea un circolo virtuoso in cui sia il gestore che il condominio guadagnano dal risparmio energetico e contribuiscono a valorizzare l’aspetto sociale e ambientale del consumo delle risorse.

Consumare meno energia e in modo più efficiente significa anche ridurre le emissioni di sostanze inquinanti nell’aria e contribuire quindi al raggiungimento degli obiettivi che l’Italia si è posta adetendo al Protocollo di Kyoto. Proprio a riconoscimento di questa valenza sociale e per promuovere la riqualificazione degli impianti, il legislatore ha previsto di applicare l’aliquota Iva agevolata al 10% (invece del 20%) su tutte le forniture che adottano il contratto di servizio energia nell’ambito residenziale, non soltanto cioè nei casi in cui ci sia stato un intervento di riqualificazione energetica, e per tutta la durata del contratto.

In breve, adottando questo tipo di contratto, il condomino paga in proporzione al calore consumato, mentre l’impresa che fornisce l’energia avra tutto l’interesse a consumare la minore quantità possibile del combustibile che paga; infatti a fronte di prestazioni termiche garantite contrattualmente, viene retribuita in funzione della quantità di calore ceduto all’utenza (contabilizzata a valle della centrale termica). La leva economica in questo modo fa da comportamenti virtuosi e a ridurre i sempre possibili sprechi.