Pensione sociale come fare domanda
Come noto, la pensione sociale è una prestazione sociale che viene erogata dallo Stato anche a chi non ha mai versato contributi o ne ha versati solo in parte. Si tratta, infatti, di un vero e proprio assegno sociale che...

Come noto, la pensione sociale è una prestazione sociale che viene erogata dallo Stato anche a chi non ha mai versato contributi o ne ha versati solo in parte. Si tratta, infatti, di un vero e proprio assegno sociale che viene erogato in favore di soggetti in condizione economiche disagiate al raggiungimento di una determinata età anagrafica che è cambiata nel corso degli anni.

La normativa in vigore prevede che abbiano diritto a questo contributo coloro che hanno compiuto 65 anni e 7 mesi di età. L’assegno sociale ha decorrenza da primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Pensione sociale requisiti

L’istanza deve essere presentata all’Inps e la prestazione deve essere corrisposta con le medesime modalità previste per l’erogazione delle pensioni. Il richiedente dovrà certificare le condizioni relative alla residenza, allo stato civile e quelle di carattere reddituale.

Un reddito derivante per esempio dal possesso di altri immobili che non sia la prima casa comporta la perdita della pensione sociale. Hanno diritto all’assegno anche gli stranieri residenti in Italia che abbiano compiuto almeno 65 anni e 7 mesi di età.

Pensione sociale a chi spetta

Stranieri

Ai cittadini italiani sono stati equiparati i cittadini comunitari e quelli extra-comunitari in possesso della carta di soggiorno purché residenti in Italia. Questi soggetti devono però dimostrare di avere soggiornato legalmente nel nostro paese ed in via continuativa da almeno 10 anni. Per tutti i soggetti è elemento costitutivo la residenza effettiva in Italia: pertanto un eventuale trasferimento all’estero comporta la perdita dell’assegno. Brutte notizie per chi è prossimo alla pensione sociale ma non ha ancora l’età perché la legge Fornero del 2011 ha allungato i tempi.

Aumento dell’età

A partire dal primo gennaio del 2018, avranno infatti diritto alla pensione sociale coloro che hanno già compiuto 66 anni e 7 mesi. L’importo intero dell’assegno è di 448,07 euro e prevede anche la cosiddetta tredicesima mensilità. La possibilità della liquidazione integrale dipende però in gran parte dal reddito dell’interessato e del coniuge: l’assegno sociale viene infatti liquidato in misura intera solo se non si possiede alcun reddito.

Pensione sociale importo

Se la somma tra il reddito del soggetto e quello del relativo coniuge e superiore ai limiti di legge non si ha diritto alla pensione sociale. In particolare nel caso in cui il reddito del richiedente o quello del coniuge o la loro somma siano inferiori ai limiti di legge, l’assegno viene erogato per un importo ridotto pari alla differenza tra l’importo intero annuale dell’assegno sociale corrente e l’ammontare del reddito annuale.

Ad esempio se c’è un reddito di 200 euro al mese l’assegno sociale spetterà in misura pari a 248 euro (448-200€). Per rendersi conto della propria posizione bisogna capire bene cosa fa reddito e cosa no: fanno reddito gli assegni alimentari, gli immobili di proprietà o altre entrate. Vanno esclusi dal computo invece i trattamenti di fine rapporto ed eventuali anticipazioni e la prima casa.

Non concorre a formare il reddito, inoltre, la pensione a carico di gestioni ed enti previdenziali, pubblici e privati, che gestiscono forme di pensionamento obbligatorio, che sia corrisposta soggetto richiedente, purché sia stata liquidata con il sistema contributivo. In tal caso, la dispensa dal computo del reddito è limitata la misura corrispondente ad un terzo della pensione stessa e comunque non oltre un terzo del valore dell’assegno sociale.

Stesso discorso per chi ha diritto ad assegni per l’assistenza continuativa erogati dall’Inail in caso di invalidità permanente. Il superamento dei valori massimi di reddito previsti per il riconoscimento della prestazione comporta la sospensione dell’assegno il quale potrà essere ripristinato solo se, i redditi ritorneranno ad essere inferiori ai limiti massimi previsti retribuzione della prestazione stessa. La verifica dei redditi viene fatta dall’INPS annualmente.